A cura del Dott. Gian Luca Banini – Psicologo – Psicoterapeuta
Coordinatore “Al Centro”
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Dottore ho fatto un sogno: mi trovavo in una stanza che ricordo a malapena ed ero disteso su un letto, arrivava un parente che si domandava se ero vivo oppure morto.
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Lavoro, lavoro, lavoro e ancora lavoro non riesco a ritagliarmi un momento, un tempo per me, tanto che non sò più veramente di cosa ho bisogno. Tutto mi sembra uguale.
Questi sono due momenti avvenuti durante due terapie che fanno intravedere una possibile depressione in vivo.
La depressione non è facile da riconoscere, spesso tendiamo a non dare importanza ad alcune sensazioni o pensieri e viviamo in una società dove la “prestazione” spesso è molto più importante del “prestatore” e quindi molto spesso è difficile anche semplicemente autorizzarsi a prendersi cura di sé ed a pensarsi.
Quello che accade e che ci si chiude in se stessi e quando ci si chiude la situazione diventa più complessa perché si comincia a pensare da soli e i pensieri da soli spesso cominciano a fare eco come le parole dette in montagna che risuonano e sono sempre le stesse. E la solitudine aumenta.
Questi sono alcuni dei sintomi più ricorrenti della depressione:
- La sensazione di fallimento, di assenza di speranza
- Una marcata tendenza ad isolarsi
- Un ruminamento continuo su alcuni pensieri
La terapia come cura la depressione ?
La terapia agisce su diversi livelli, il primo e più superficiale (ossia quello più concreto e visibile in superficie, non quello più banale) è quello comportamentale ossia quello di stimolare e suggerire dei comportamenti e delle azioni che interrompano degli automatismi che tendono a rinforzare se stessi e quindi a riprodurre sempre le stesse azioni.
Il secondo e più profondo è quello di dare un significato al proprio malessere che se “messo in relazione” con un professionista che sappia lavorare su questo stato d’animo, ha la possibilità di incontrare un significato più ampio, diverso.
Solitamente quello che accade è che il sintomo o la problematica da cronico, ossia qualcosa di immobile, diventa dinamico ossia qualcosa che ha una storia, un inizio, uno sviluppo e un continuo. Ossia qualcosa che può cambiare.
Quello che il più delle volte succede è che con tempi diversi da persona a persona, si esce da se stessi e si trasformano alcuni pensieri arricchendoli, contrastando la mortificazione che segue spesso la mancanza di nuovi stimoli.
Si riprende il filo della propria vita dal punto in cui si era interrotto. D’altronde è difficile che nasca qualcosa di diverso se non si fanno pensieri diversi.
Presso “Al Centro” vi sono diversi psicoterapeuti con differenti formazioni, che applicano laddove sia necessario, delle tariffe calmierate. Per maggiori informazioni è possibile scrivere a info@alcentroroma.it o chiamare il 3334589893