Autismo

Alessandra Angilletta – Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva

L’autismo o meglio il  disturbo dello “Spettro Autistico” può colpire ogni persona in modo differente, variando da una lieve a una grave sintomatologia.

Il 2 aprile è la giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo. Questa ricorrenza è stata istituita con lo scopo di far conoscere meglio questo tipo di disturbo, promuovendo allo stesso tempo la ricerca e il miglioramento dei servizi e contrastando la discriminazione e l’isolamento di cui ancora sono vittime le persone autistiche e i loro familiari.

I disturbi dello spettro Autistico originano da una compromissione dello sviluppo che coinvolge le abilità di socializzazione e comunicazione, in genere associati a comportamenti ed interessi ripetitivi.

La diagnosi può avvenire con una considerevole affidabilità tra il secondo e il terzo anno.

Di solito sono i genitori a notare per primi nei loro figli dei comportamenti insoliti, in alcuni casi il bambino sembrava “diverso” fin dalla nascita, in altri casi i sintomi possono comparire in bambini che avevano conseguito uno sviluppo normale.

Per questo è importante essere dei genitori attenti e monitorare lo sviluppo dei propri figli al fine di permettere una diagnosi e un intervento precoce, riconoscendo possibili indicatori dei Disturbi dello Spettro Autistico.

Cosa è importante osservare:

  • All’età di 12 mesi non indica, non fa gesti significativi, non emette suoni.
  • All’età di 16 mesi non dice parole
  • Non risponde al proprio nome, non si gira
  • Perde il linguaggio e le abilità sociali
  • Scarso contatto oculare
  • Sembra che non sappia giocare con i giocattoli

I sintomi: come si manifestano

Area Sociale

Questi bambini sembrano avere enormi difficoltà nel nell’imparare a prendere parte alla reciprocità dell’interazione quotidiana, a volte sembrano indifferenti agli altri, preferiscono stare da soli e guardano poco l’altro. Hanno anche una difficoltà nell’interpretare i sentimenti degli altri e capire dei segnali sociali (es.una smorfia, un sorriso ecc.).

Difficoltà comunicative

Le difficoltà che si manifestano nell’area comunicativo-linguistica possono essere diverse e variabili, alcuni bambini che avevano incominciato ad acquisire il linguaggio lo perdono improvvisamente, altri lo possono sviluppare tardivamente o utilizzarlo in maniera impropria. Un’altra difficoltà consiste nell’incapacità di comprendere il linguaggio del corpo e il tono della voce.

Comportamenti Ripetitivi

I comportamenti che hanno questi bambini si distinguono dagli altri perché bizzarri e ripetitivi. Possono agitare frequentemente le braccia o camminare sulle punte, e mettere in fila macchinine e trenini piuttosto che utilizzarli in un gioco significativo.

Tendono a prediligere sempre gli stessi oggetti o giochi.

Come si interviene?

La diagnosi e l’intervento precoce sono fondamentali per una prognosi migliore, e oggi può essere fatta anche prima dei 24 mesi.

Il genitore può rivolgersi ad un equipe multidisciplinare solitamente formata da un Neuropsichiatra Infantile, uno Psicologo e una Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva.

Il Neuropsichiatra Infantile insieme al Terapista dell’Età Evolutiva si occuperanno direttamente del bambino attraverso una valutazione finalizzata ad indagare le aree di sviluppo e la formulazione di un progetto riabilitativo che permetta di lavorare sulle competenze più deficitarie.

Il Neuropsichiatra infantile prenderà in carico la famiglia, sostenendola e aiutandola nella gestione delle difficoltà mostrate dal bambino e insieme alle altre figure professionali fornirà utili indicazioni per favorire o migliorare l’interazione tra il bambino e il genitore.

Presso “Al Centro” potrete trovare queste figure professionali, per prendere un appuntamento è sufficiente chiamare 3334589893 o scriverci compilando il modulo o inviando una email a info@alcentroroma.it.