Articolo a cura di Mattia Sciarra, Laurendo Psicologo e Tecnico Sportivo

Tempo di lettura: 6 min

Come può lo sport sviluppare l’apprendimento di un bambino con una diagnosi di ADHD?

Nel seguente articolo capiremo come l’attività motoria attraverso lo sport possa portare ad un potenziamento delle capacità socio-cognitive e di apprendimento nei bambini con diagnosi ADHD.

 

 

Disturbo ADHD, cause, sintomi e influenza nelle relazioni interpersonali:

L’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è un disturbo da deficit di attenzione e
iperattività. Esso include difficoltà di attenzione, concentrazione e controllo degli impulsi. Tali
problemi derivano dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione
degli obiettivi da raggiungere e delle richieste ambientali.
Una specifica causa dell’ADHD non è ancora nota. Ci sono tuttavia una serie di fattori che possono
contribuire a far nascere o far esacerbare l’ADHD. Tra questi ci sono fattori genetici, condizioni
sociali e fisiche del soggetto. Alcuni studi sottolineano che un’alta percentuale dei casi può essere attribuito a fattori ambientali e disfunzioni all’interno della famiglia o nel sistema educativo.
Tale disturbo evidenzia sintomi inerenti disattenzione/ distrazione.  Il bambino tende ad essere:

  • facilmente distratto,
  • perde dettagli informativi,
  • dimentica intere informazioni,
  • ha difficoltà a concentrarsi,
  • ha difficoltà a focalizzare l’attenzione su un compito.

Il disturbo può mettere in evidenza anche sintomi inerenti l’ iperattività/impulsività.  Il bambino
tende a:

  • dimenarsi,
  • avere difficoltà nel restare seduto,
  • parla senza sosta né pause,
  • tende a toccare o giocare con qualsiasi oggetto a portata di mano e ad essere molto impaziente ed impulsivo.

Per quanto riguarda i problemi relazionali, i genitori, gli insegnanti e gli stessi coetanei concordano
che i bambini con ADHD hanno anche gravi problemi nelle relazioni interpersonali.

Bambini ADHD e sport:

Molto spesso la diagnosi di un disturbo ADHD in un bambino porta i genitori a porsi delle domande
inerenti la quotidianità. Una dinamica importante presente nella vita di tutti i giorni riguarda proprio
lo sport. Ci si chiede se il bambino sia in grado di affrontare un’ attività sportiva, se essa possa
essere un mezzo negativo in grado di evidenziare le differenze tra lui e gli altri bambini o se invece
riesca ad essere propedeutica per lui portandolo a migliorare la sua condizione iniziale.
I genitori, spesso si interrogano se la diagnosi di un disturbo ADHD in un bambino, possa portare ad
un impossibilità nello svolgimento dell’ attività sportiva.    Niente di più sbagliato, lo sport è
compatibile e fortemente consigliato per un bambino con ADHD e rappresenta, un fattore positivo nel
percorso di trattamento; in grado di influenzare positivamente le capacità sociali e relazionali del bambino, le sue capacità cognitive e il miglioramento della sua autostima.
A seconda che lo sport praticato dal bambino sia uno sport di squadra o uno sport individuale, esso
può influenzare positivamente aspetti diversi del funzionamento del bambino.

Come l’attività motoria può condurre ad uno sviluppo delle capacità socio-cognitive e
dell’apprendimento

E’ bene precisare che negli adolescenti con ADHD, non vi sia alcun collegamento tra iperattività
e prestazioni elevate o scadenti in ambito sportivo, e che quindi la prestazione, dal punto di vista
tecnico, non viene inficiata dal disturbo (Buss, Plomin, 1984).
Sul piano cognitivo, lo sport favorisce lo sviluppo dell’intuito, del senso critico e promuove e
consolida alcune competenze come la memoria, l’attenzione, la capacità di valutare e pianificare le
azioni nel tempo, aumentando le proprie abilità di progettazione e adattamento alla realtà.
(Rabaglietti, Roggero, Fortunat, Keller).

Uno studio molto importante è quello di James McGough, neurobiologo Americano e professore
presso il dipartimento di neurobiologia dell’ università della California.  McGough sostiene in una
ricerca, che la miglior terapia, per i bambini con ADHD, è quella di praticare sport. La terapia
sportiva, secondo McGough potrebbe essere una valida alternativa alla terapia farmaceutica, che, se
pur indispensabile in alcuni casi, può portare effetti indesiderati in grado di provocare maggiori
deficit cognitivi. Effetti indesiderati che possono portare a disturbi alimentari e dell’umore oltre che
gravi deficit dell’attenzione.
Gli sport individuali possono essere più adatti ai bambini con problemi di attenzione, durante
l’attività, i ragazzi si allineano nell’esecuzione degli stessi movimenti, ciò rafforza i tempi e la
memoria. Gli sport di squadra richiedono invece una costante attenzione ai compagni, agli
avversari, alle strategie di gioco. Ciò porta il bambino ad uno sviluppo delle capacità attentive di
base (McGough; Salpekar).
Sul piano relazionale i bambini con ADHD si sentono spesso isolati dai pari. Lo sport è un
ottimo modo per coinvolgerli poiché offre molte possibilità di interazione sociale. Questo aiuta la creazione di legami con i loro coetanei e aiuta a farli uscire dal loro guscio (Salpekar).
Lo psichiatra infantile James McGough, afferma che un problema comune con i bambini con diagnosi di
ADHD è trovare qualcosa che li aiuti ad acquisire sicurezza e autostima. Lo sport promuove relazioni e cambia  la visione che il bambino stesso ha di lui e del suo corpo. L’attività sportiva, infatti, può concorrere alla presa di consapevolezza della nuova identità corporea, che si sviluppa durante l’adolescenza, favorendo la costruzione stessa della struttura corporea e le capacità motorie.     Tale aspetto può agire indirettamente anche sul senso di
inadeguatezza proprio di questa fase, e in un conseguente aumento dell’autostima del bambino.
La figura dell’allenatore e del gruppo dei pari assumono una funzione essenziale. L’allenatore può
fungere da guida, dando consigli e spingendo il gruppo verso obiettivi. La presenza dei pari nella
squadra, favorisce invece la ricerca del proprio simile. L’essere parte di un gruppo è essenziale per
l’adolescente e la pratica sportiva può veicolare e favorirne l’integrazione. Inoltre, lo sport propone
dinamiche di cooperazione con il gruppo dei pari e anche dinamiche di competizione. La
competizione sana e positiva porta il bambino all’utilizzo di tutte le sue risorse per il miglioramento
delle sue capacità, siano esse cognitive, siano esse prettamente inerenti la tecnica sportiva.
Sia gli sport individuali, sia quelli collettivi aiutano i bambini con ADHD a:

  • conoscere direttamente i propri limiti,
  • sviluppare autodisciplina e autonomia,
  • aumentare la gratificazione personale
  • migliorare l’autostima, il controllo dell’emotività, lo sviluppo di relazioni sociali,
  • migliorare la capacità di tollerare le frustrazioni e di controllare l’ansia

Un recente studio, infatti, dimostra  che l’attività motoria porta il bambino a rispondere meglio ai test di valutazione dell’apprendimento. Lo sport infatti, porta a sviluppare l’apprendimento di un bambino con
ADHD attraverso l’esercitazione di diverse capacità e aiuta ad affinare e sviluppare tutti i sensi contemporaneamente e combinandoli fra loro.  Ciò implica che il bambino impara ad utilizzare nuove strategie di apprendimento (Stadelmann).
Lo sport, inoltre, aiuta lo sviluppo delle capacità di locus of control che indica la percezione da
parte del bambino di riuscire ad attribuire i successi e i fallimenti a cause interne o esterne.    Inoltre
promuove l’utilizzo di strategie di coping ossia l’insieme dei tentativi comportamentali e cognitivi messi in atto dal bambino per far fronte ad una particolare condizione percepita come stressante o problematica (Rabaglietti, Roggero, Fortunat, Keller).

In conclusione lo sport per i bambini ADHD è una scelta positiva, una scelta che porta soltanto
effetti benevoli, in grado di sviluppare le skills cognitive e affettive del bambino, inoltre è in grado
di influenzare positivamente le capacità d’apprendimento. Esso deve essere visto dai genitori con
fiducia e consapevolezza del fatto che rappresenta un fattore in grado di apportare un contributo al
trattamento terapeutico.

Presso “Al Centro”, vi è un’equipe specializzata nell’età evolutiva pronta a seguire lo sviluppo del bambino in tutte le fasi della sua crescita e nelle varie attività giornaliere, tra cui lo sport. L’Equipe dell’età evolutiva formata da psicologi, psicoterapeuti, logopedisti e neuropsicomotricisti è in collaborazione con tecnici sportivi per inserire il bambino all’interno di percorsi sportivi propedeutici alle sue esigenze”.

Per maggiori informazioni è possibile chiamare il 3334589893 oppure scrivere a info@alcentroroma.it

 

 

Per maggiori approfondimenti:

  • The factor structure of the Buss and Plomin EAS Temperament Survey (parental ratings) in a Dutch
    sample of elementary school children. (Buss, Polmin, 1984)
  • Lo sport, veicolo di benessere bio-psico-sociale: la sua importanza in età evolutiva. (Rabaglietti,
    Roggero, Fortunat, Keller, 2016)
  • How Sports Can Help Kids With ADHD (McGough che Salpekar).
    L’apprendimento nello sport-Cap1. (Stadelmann, 2012)