Dott.ssa Francesca Tarsi – Logopedista
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Diego è un vivace e allegro bambino di 4 anni che ama giocare a calcio e seguire tutte le partite in TV. Con la mamma e il papà riesce tranquillamente a comunicare e far capire i suoi bisogni e le sue emozioni, ma gli altri adulti e i suoi coetanei non sempre lo capiscono e spesso gli chiedono di ripetere ciò che dice oppure lo escludono dai giochi: questo provoca in Diego frustrazione e “aggressività”. Diego ha infatti un linguaggio poco comprensibile, non riesce ancora a produrre alcuni fonemi (lettere) e non costruisce le frasi in maniera adeguata per la sua età.
La mamma, su suggerimento delle maestre, porta Diego ad effettuare una Valutazione Neuropsicologica alla ASL di riferimento dove un’equipe di specialisti somministra una batteria di test utili a valutare le sue difficoltà ed esegue una Diagnosi di Disturbo Fonologico di Linguaggio suggerendo una terapia logopedica.
Il primo giorno che incontro Diego, come da abitudine, preparo alcuni giochi sul tavolo affinché Diego possa scegliere liberamente con quali oggetti interagire. Mentre mi confronto con la sua mamma per capire le motivazioni che l’hanno portata ad iniziare la terapia, osservo il comportamento di Diego alternando momenti di interazione con situazioni di autonomia. Questo momento è fondamentale perché, oltre a permettere un’osservazione della modalità con cui Diego esegue i giochi proposti, serve a stabilire da subito un rapporto di fiducia con il genitore e soprattutto con il bambino. Inizio poi a valutare le capacità linguistiche del bambino e somministro a Diego dei test di comprensione e produzione del linguaggio.
Dai test effettuati emerge che Diego ha una comprensione del linguaggio verbale e un vocabolario (numero di parole conosciute) adeguati alla sua età, ma il suo livello fonologico, cioè la capacità di produrre i suoni del linguaggio verbale, risulta in ritardo di un anno. Diego non riesce a dire una serie fonemi che omette o sostituisce con altri, non è in grado di dire parole contenenti gruppi consonantici (per es. stalla, spina, scala, sbattere, etc..) e questo rende difficile interpretare ciò che dice. Anche il tipo di frasi che utilizza sono troppo semplici rispetto alla sua età e per lui è difficile organizzare il racconto di qualcosa che gli è accaduto o che sta facendo in quel momento.
Propongo un altro test per valutare le Prassie Orali, cioè la capacità di compiere in maniera corretta alcuni movimenti con la lingua, le labbra, le guance e i denti. Mi rendo conto che Diego ha grandi difficoltà a gonfiare le guance e controllare i movimenti della lingua: non riesce a sollevarla e ad usarla in maniera efficace per pronunciare correttamente i fonemi.
Inoltre, dalla prima osservazione del gioco, anche la motricità fine risulta poco adeguata: Diego non ha una buona prensione di piccole parti di un gioco, ha difficoltà ad eseguire incastri e puzzle anche molto semplici, non sa avvitare e svitare, non sa utilizzare le forbici, i suoi disegni sono inadeguati rispetto all’età.
Diego mostra anche una certa fatica a rimanere seduto e a mantenere l’attenzione sulle attività proposte.
Dopo i primi incontri dedicati alla Valutazione, inizierà la terapia vera e propria.
Per maggiori informazioni e appuntamenti contattare il 3334589893 o scrivere una mail a info@alcentroroma.it