Gian Luca Banini – Psicoterapeuta
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Il periodo che va dal Natale alla Befana da molte persone è un momento che viene vissuto con un misto di eccitazione e trepidazione. Per altre invece, questo può essere un momento particolarmente delicato e carico di ansia in cui non si sa come gestire o semplicemente come comportarsi con la propria famiglia.
Il periodo festivo fornisce una combinazione unica di situazioni che possono provocare ansia fino a diventare dei propri e veri sintomi fisici debilitanti come il rossore, la sudorazione eccessiva e la mancanza del respiro.
Una delle prime guida clinica in materia, definisce il disturbo d’ansia come “l’anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuro, accompagnata da sentimenti di disforia o da sintomi fisici di tensione”.
E’ importante distinguere l’ansia dalla paura in quanto la paura è una reazione funzionale utile ad affrontare un pericolo immediato, mentre l’ansia serve a “prepararsi” verso un evento particolarmente stressante. L’ansia quindi inizialmente non è negativa così come lo stress e ci aiuta a mobilitare tutte le nostre risorse. L’ansia diviene negativa quando oltrepassa i suoi aspetti adattivi, cioè utili, e permane per un tempo sproporzionato rispetto al necessario, vi è una paura persistente per situazioni sociali o prestazionali che sono fuori proporzione dalla reale minaccia rappresentata dalla situazione.
Tre parametri ci possono aiutare a distinguere l’ansia e quando sta oltrepassando dei limiti che vanno tenuti in considerazione:
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la frequenza e la durata: l’ansia si manifesta frequentemente e non è più circoscritta a singoli episodi, divenendo il modo con cui si affrontano la maggior parte delle situazioni.
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congruenza: l’ansia risulta sproporzionata rispetto allo stimolo ansiogeno, che alle volte non è identificabile;
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intensità: l’ansia produce delle conseguenze sul corpo come l’insonnia, l’inappetenza o l’impulso a mangiare, il mal di testa, difficoltà digestive e di conseguenza sulle reazioni sociali che divengono particolarmente complicate e con una difficoltà a rispondervi in modo adeguato.
Come si può dedurre, l’ansia può avere livelli differenti che coinvolgono uno solo di questi parametri fino ad arrivare alla compresenza di tutti e tre. In questi casi è utile rivolgersi ad un professionista che sappia indicare, in funzione della gravità del sintomo, la cura più adeguata.
Ad un primo livello infatti, può rivelarsi molto utile fare dei corsi di Yoga o di rilassamento e controllare la propria alimentazione magari con l’aiuto di un nutrizionista.
Più i livelli di ansia aumentano e diventano invasivi rispetto alla vita della persona e più si rivela necessario un intervento di un professionista specializzato in disturbi d’ansia.
Anche in questo caso i livelli di intervento sono molteplici, in quanto si può partire con degli esercizi di training autogeno guidati da un professionista, fino ad arrivare ad un intervento di psicoterapia che alle volte può essere accompagnato da una terapia farmacologica.